Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

mercoledì 3 febbraio 2016

Insulomania

Isole grandi e piccole. Isole lontane e vicine. Isole di festa e di tragedia. Isole sognate e maledette.
Buon vento!

USTICA

Ci sono isole che entrano nell'immaginario collettivo per misteriose avventure, come quelle del Conte di Montecristo, altre per straordinarie presenze, come quella del vulcano di Stromboli, altre per miracolose attività, come quella della tonnara di Favignana, altre per tragici avvenimenti, come il disastro aereo di Ustica, una strage ancora avvolta nel mistero. Certe sono: la data, il 27 giugno 1980, i morti, tutte le 81 persone che c'erano a bordo, l'aeroporto di partenza, Bologna, l'area di ritrovamento dei relitti galleggianti e di quelli affondati. Un'area ampia qualche chilometro quadrato e lontanissima da Ustica, oltre 100 chilometri a nord dell'isola e più vicina ad altre isole: Ventotene,  Ponza, Ischia e Capri. Ciò non toglie che la tragedia rimanga legata indissolubilmente a Ustica.
Un isola piccola e lontana, è ampia infatti meno di 9 chilometri quadrati ed è a oltre 50 chilometri a nord di Palermo. “Isola deserta nel nostro tempo”, si legge ancora in un Vocabolario Topografico della Sicilia del 1859. Forse non era proprio deserta, ma sicuramente poco abitata se nelle elezioni del 1865 si contavano solo 35 elettori. Si sarà trattato per la maggior parte di poveri contadini e pescatori, ma anche di grandi marinai, tra cui Vincenzo Andrea Libero Di Bartolo, nato nel 1802 e morto nel 1849. Lunghissimo il nome, lunghissime le navigazioni, a vela per ogni oceano, fino a Sumatra, l'isola che gli dette la fama. Così almeno ce la restituisce il compianto Salvatore Mazzarella che a Vincenzo Di Bartolo da Ustica ha dedicato uno dei suoi preziosi volumi, per la collana Il Mare di Sellerio. Lo stesso in apertura ci ricorda che nel 1802 Ustica “da poco si prestava ad una abitazione stabilmente sicura.
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L'articolo completo è pubblicato sul mensile BOLINA di febbraio 2016

PS
L'immagine che accompagna questo post è un'elaborazione di una carta del 1852, disponibile online sul sito del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica, ricchissimo di documenti preziosi per conoscere l'isola.