Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

lunedì 30 ottobre 2017

Il vento i giorni

La barchetta di carta incomincia a navigare, da una riva all'altra del Mediterraneo: Genova, ieri su Il Secolo XIX.

venerdì 20 ottobre 2017

Il vento i giorni

Ecco la copertina del mio nuovo libro, un romanzo!
"Il vento i giorni"
appena pubblicato per i tipi di Italic & Pequod di Ancona.

Lo presenterò insieme ad Antonio Luccarini mercoledì prossimo,
25 ottobre 2017, ore 17:30
alla Libreria Feltrinelli di Ancona, evento inaugurale del Festival Adriatico Mediterraneo. Per saperne di più, cliccate qui.
Vi aspetto e vi anticipo la quarta di copertina.

Una storia ambientata principalmente ad Ancona, da dove, come su un’isola, si vede sorgere e tramontare il sole sul mare. Il protagonista è Cosimo, solitario pilota portuale, impegnato in un difficile rapporto con due donne delle opposte rive dell’Adriatico, un mare d'oriente screziato dal vento. Nell’arco di tre stagioni, Anna e Vesna metteranno in crisi le scelte fatte da un uomo che ha cercato di attraversare da solo il luccicante vuoto italiano e le tragiche vicende balcaniche di fine Novecento. Storie collettive e difficoltà personali si intrecciano in un noir dell’animo, l’animo dei marinai. Sullo sfondo la “piccola Marsiglia”, con odori, sapori e colori di un antico porto mediterraneo. Immagini limpide e sentimenti evanescenti compongono pagine di luci e ombre. Il tutto cadenzato dal rumore delle onde, nell’infinito orizzonte marino.




martedì 3 ottobre 2017

Velabondismo












Un altro viaggio, in deriva; un altro arcipelago, le Sporadi settentrionali.
E' appena uscita in edicola BOLINA di ottobre 2017, con il racconto del mio velabondaggio estivo. Sula canale Youtube della rivista e sulla sua pagina Facebook potete vedere anche un piccolo trailer.

Oggi non esistono più luoghi remoti, ma si possono ancora fare viaggi remoti. Andando a piedi o in bici, vagabondando; oppure a vela, velabondando. Una vela pura, addirittura ascetica, nel significato originario, laico della parola. Ascesi come esercizio; esercizio esclusivo di vento e di mare; esercizio di pazienza, prudenza e, qualche volta, penitenza. Per un'askesis velica alla scoperta delle origini mediterranee, non c'è niente di meglio del mare Egeo o Arcipelago, come lo chiamavano gli antichi.
Sì, ma dove? Sporadi, “Isole meravigliose!” disse Katimbalis a Patrick Leigh Fermor, gran viaggiatore e narratore inglese, innamorato della Grecia. Al Peloponneso, e ad altre “private invasioni della Grecia”, ha dedicato uno dei suoi libri più belli: “Mani”, pubblicato per la prima volta nel 1958, sintesi di numerosi viaggi fatti “in corriera, di lunghi tratti a cavallo, a dorso di mulo, a piedi, su vapori e caicchi interinsulari, e molto di rado, per un paio di settimane sibaritiche, su uno yacht”.
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L'articolo completo è pubblicato sul mensile BOLINA di ottobre 2017.

domenica 1 ottobre 2017

Pirsig, quando la vela è zen

La vela permette il ritorno all'antica “realtà del buio, del caldo e del freddo”. Con questa frase semplice e diretta Robert M. Pircig riassumeva il senso di una delle sue grandi passioni. Quella per la vela, di certo meno nota, di quelle per la motocicletta, lo Zen e i viaggi, che gli diedero fama internazionale, a partire dalla fine degli anni Settanta del Novecento. Pirsig ci ha lasciato nella primavera scorsa ma a bordo ci rimangono due suoi libri fondamentali: “Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta” un bestseller pubblicato per la prima volta nel 1974 e “ Lila: indagine sulla morale”, uscito nel 1991, dopo un lungo e doloroso silenzio, legato anche alla morte violenta del figlio che lo aveva accompagnato nel primo viaggio. Se già nel titolo il libro d'esordio esplicita il mezzo dell'avventura, nel secondo bisogna almeno leggere la quarta di copertina per capire che si tratta di una lunga riflessione filosofica fatta durante una navigazione in barca a vela.
“Secondo me insieme con la barca noi compriamo lo spazio, il nulla, il vuoto...enormi distese di acque aperte... e distese di tempo senza scadenze... E' una merce che vale un sacco di soldi... difficile da trovare in questi tempi”. Così racconta Fedro, il protagonista del libro, nonché armatore e comandante, ad altri marinai incontrati lungo la rotta che dal Lago Superiore lo porterà all'Oceano Atlantico.
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L'immagine del post è un'omaggio ad Aretè, il Westsail 32 con cui Pisig attraversò l'Oceano Atlantico e con cui navigò per decenni.
L'articolo completo è pubblicato sul mensile BOLINA di settembre 2017