Un pesce per l'EXPO: sogliola
Il “fermo pesca”, è ormai un classico delle estati
gastronomiche italiane. Sono mesi in cui le pescherie (non quelle iper, sempre
uguali a se stesse, ma quelle micro, mutevoli come le stagioni) offrono molto
di meno e i prezzi sono mediamente più alti. Il fermo stato introdotto alla
fine degli anni ’80 del Novecento e quest’anno durerà una quarantina di giorni.
Il primo stop alla pesca a strascico, in tutte le sue forme e riguardante
quindi sia il pesce bianco che quello azzurro, è scattato il 26 luglio, da
Rimini a Trieste. Nelle settimane successive partirà nel resto dell’Adriatico e
poi in settembre nel Tirreno e nel Ligure. Bisogna però ricordare che il pesce
fresco lo si troverà comunque, perché si continuerà a pescare con reti fisse,
nasse, ami e con le reti da circuizione, cioè con tutti quegli “ordigni”,
utilizzando una suggestiva parola ottocentesca, meno impattanti e più
selettivi. Tra questi le reti d’imbrocco, cioè quelle fatte oggi di filo di nailon
trasparente, calate al tramonto e salpate all’alba, molto utilizzate in
Adriatico per la pesca della sogliola. Pesce nobile per eccellenza, ricercato
innanzitutto dalle mamme, perché leggendario è il suo sapore e la sua
digeribilità. Pellegrino Artusi, nel suo libro più famoso, riporta diverse
ricette e la mette anche nell’appendice dedicata alla “Cucina per gli stomachi
deboli”. E’ lo stesso Artusi a ricordare che “Alla sogliola, per la bontà e
delicatezza della sua carne, i Francesi danno il titolo di pernice di mare”. In
effetti la sogliola, almeno quella “gentile” che i biologi chiamano Solea vulgaris, perché ne esistono in
Mediterraneo altre due specie meno buone, ha carni magre, cioè con un contenuto
in grassi inferiore al 3%, saporite e facilmente spinabili. Quest’ultima rimane
una caratteristica innegabilmente apprezzabile per la maggior parte dei
consumatori che, purtroppo sempre più numerosi, mangerebbero solo pesce senza
spine. Viva le spine invece! che richiedono un ingrediente sempre più raro a
tavola, come nella vita: la pazienza.
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