Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

giovedì 16 luglio 2015

Il nostro mare quotidiano

Di seguito trovate un mio breve racconto scritto per il #BFF33 Bellaria Film Festival 2015 - che si svolgerà dal 24 al 26 luglio 2015.
E' ispirato alla fotografia di Cesare Ricci, autore dell’immagine scelta per il #BFF33.

Incù vi guardo, solitari e distratti sulla cima del molo.
La magnificenza non sempre basta per destare attenzione. Soprattutto,  quella placida dei giorni d'estate. Stupisce il sole all'alba, evoca la  vela all'orizzonte, incanta la luna a levante. Ma è solo nel mio riflesso che si compie la loro struggete bellezza.
Oggi vi ascolto, solitari e silenziosi sulla cima del molo.
 La musica non sempre basta per suscitare ammirazione. Soprattutto, quella  lenta dei giorni d'estate. Ammalia lo stridio di una sterna, narra lo sciabordio di una prua, rapisce la melodia di un vento. Ma è solo nella mia  eco che si amplifica la loro struggente bellezza.

Vorrei vedere le vostre schiene, per cercare di capire chi siete, per  immaginare le vostre storie. Non gli occhi che possono tradire, non le mani  che non sanno mentire. Le schiene, che sono pietre scolpite dalla fatica,  tavole modellate dalle consuetudini.
Siete operai che sognano le onde nei  turni di notte? impiegati che sognano le brezze nelle pause pranzo?  contadini che sognano le acque nei giorni a cottimo? Siete venuti  stringendovi su una lambretta? tenendovi per mano in un vagone?  scambiandovi sguardi su una seicento? Perché avete scelto una banchina deserta e  non una spiaggia affollata? Forse non siete distratti da una tribolazione  feriale? al contrario, siete concentrati in una preghiera festiva?
Solo la vostra schiena potrebbe rispondere, raccontando le vostre vite, le vostre vacanze, i vostri sogni.

Il Mare quel giorno non vide le loro schiene, non ricevette risposta,  perché non si girarono per tornare.

Si racconta  che aspettarono immobili la sera, quando si imbarcarono su una nave impavesata  di luci. Misero poi la prua verso il largo, mentre a  poppa si stendeva una scia evanescente di bagliori e di note. Solo loro sul  ponte danzavano al ritmo di una musica d'oriente. Era una ballata che parlava di isole lontane, di porti felici, di amori d'oltremare.