Il polpo, da non confondersi con il moscardino che rimane più piccolo e ha una sola fila di ventose sui tentacoli, non è solo un classico dei ricettari delle coste di mezza Italia, quelle rocciose, ma ha anche una sua ritualità di pesca e preparazione.
Come per ogni rito, sono innanzitutto i bambini ad essere coinvolti, perché non c'è storia di pescatore che non cominci con il ricordo del primo polpo pescato. A mani nude o con la polpara, uno strumento arcaico fatto in casa con un filo di nylon, un piombo e una tavoletta triangolare con degli artigli. Per esca uno straccio bianco, un granchio o, in una versione ancora più sciamanica, una zampa di gallina.
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