Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

venerdì 14 gennaio 2011

Notizie


Un vento, un racconto
Otto storie per gli altrettanti venti della Rosa

Si parlerà di venti martedì 18 gennaio 2011, , alle ore 21, al Circolo Velico Riminese.
Presenterò otto brevi racconti per gli altrettanti venti italiani, con qualche doverosa digressione romagnola, a partire dal torrido, rafficato, “lunatico” Garbino.
Conoscere i venti per il marinaio è importante, per quello di ieri e per quello di oggi, imbarcato su enormi vascelli d'acciaio o malandati scafi di legno. Indispensabile diventa poi lo studio e la pratica dei venti per chi va a vela, nella dimensione sportiva, crocieristica o vagabonda. I venti hanno una direzione, un'intensità, una temporalità, ma hanno anche caratteri particolari, legati alle geografie dei luoghi, alle esperienze individuali e collettive. I venti hanno colori e odori, sfumature e fragranze. Per questo nella storia plurimillenaria del Mediterraneo sono i soggetti di un'altrettanto variegata e affascinate mitologia e letteratura, a partire da Eolo “custode dei venti”.
Alcune di queste storie le ho pubblicate sul mensile nautico Bolina (nel numero in edicola troverete "Levante"), brevi, spensierate, veleggiate narrative “tra miti, leggende e racconti, tra lontane, vere o presunte, origini delle parole che in italiano ci dicono dei venti. Quelli che attraversano tanta poesia italiana del Novecento sono gli stessi cantati dai lirici greci che rimangono, indissolubili, sullo sfondo della grande tradizione mediterranea. Così ogni volta che si mollano gli ormeggi portuali o si vara dalla spiaggia, issando una vela si entra a far parte, consapevolmente o inconsapevolmente, di un mondo antico, rinnovando un rituale di comunione con il vento, entrando nell'anemos del Mediterraneo”.

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