FAVIGNANA
Se nella fortunata allegoria cartografica di Tiziano Scarpa, Venezia è genericamente un pesce unito alla terraferma da quella sottile lenza che è il Ponte della Libertà, Favignana è precisamente un tonno libero nel Canale di Sicilia. Precisamente se non si considera la forma, che normalmente viene paragonata a una farfalla, ma la storia. Infatti, benché tante isole mediterranee siano legate a questo straordinario pesce, nessuna lo è stata per secoli in maniera quasi esclusiva e fortemente pervasiva come Favignana. Ma prima di dilungarsi necessariamente sul tonno, non dimentichiamo la corografia. Favignana è l'isola principale dell'arcipelago delle Egadi che si completa con Levanzo, Marettimo e gli scogli di Formica e Maraone.
Se nella fortunata allegoria cartografica di Tiziano Scarpa, Venezia è genericamente un pesce unito alla terraferma da quella sottile lenza che è il Ponte della Libertà, Favignana è precisamente un tonno libero nel Canale di Sicilia. Precisamente se non si considera la forma, che normalmente viene paragonata a una farfalla, ma la storia. Infatti, benché tante isole mediterranee siano legate a questo straordinario pesce, nessuna lo è stata per secoli in maniera quasi esclusiva e fortemente pervasiva come Favignana. Ma prima di dilungarsi necessariamente sul tonno, non dimentichiamo la corografia. Favignana è l'isola principale dell'arcipelago delle Egadi che si completa con Levanzo, Marettimo e gli scogli di Formica e Maraone.
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L'isola offre anche tanto altro, prodotti e storie, di ieri
e di oggi. Di grande suggestione è Cala Rossa, un'insenatura “cubista”,
realizzata nel corso dei millenni con gigantesche fatiche umane. Lì i cavatori,
tagliando blocchi di tufo, hanno trasformato le curve linee della natura in
geometriche spezzate. Straordinari sono anche gli antichissimi graffiti, e le
successive figure nere, della Grotta del Genovese di Levanzo. Scoperti alla metà del Novecento, risalenti a circa
10.000 anni fa, ritraggono figure di animali e uomini. Più numerosi e variegati
i primi; specie bovine, cervine ed equine, che nella apparente semplicità del
tratto restituiscono la primitiva potenza animale e la conseguente venerazione
umana. Una preghiera che, sempre nelle rappresentazioni rupestri, si recita con
una danza tribale.
Un rituale che l'insulomane rinnova bordeggiando sull'acqua,
disegnando evanescenti graffiti, cancellati inesorabilmente dall'onda e dal
vento.
L'articolo completo è pubblicato sul numero di settembre 2013 di BOLINA
L'articolo completo è pubblicato sul numero di settembre 2013 di BOLINA