Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

martedì 6 novembre 2012

Biblioteca del mare e di costa



"Tutte le tempestose passioni dell'umanità, ... sono trascorse come immagini riflesse in uno specchio, senza lasciare traccia sul misterioso volto del mare”
Joseph Conrad


John Mack, che per trent'anni è stato direttore del Museo dell'Uomo al British Museum, propone in “Storia del mare” (Odoya, Bologna; pp 304, € 18), pubblicato nel 2011 e appena tradotto da Odoya, casa editrice indipendente con sede a Bologna, un documentato compendio su un ambiente che non è mai stato amico dell'uomo, ma al più complice della sua irrequietezza, riprendendo le parole di Joseph Conrad, il più grande scrittore-marinaio del Novecento.
John Mack ha avviato la sua ricerca partendo da due domande, una riguardante il Madagascar e l'altra l'Anglia. Due luoghi agli antipodi che hanno obbligato l'autore a navigare in tutti i mari e gli oceani, alla ricerca di similitudini e differenze. Perciò il primo capitolo s'intitola “Mari diversi?”, a cui ne seguono due dedicati a concezione, navigazione a arti nautiche. Il libro, ben illustrato in un sobrio e suggestivo bianco e nero, prende poi in esame la spiaggia “un luogo ambiguo, uno spazio intermedio ... né completamente terrestre né tuttavia marittimo, dotato di un effetto metaforico”. In conclusione Mack si sofferma sul vocabolario del mare e sull'immaginario che l'uomo ha cercato di trasferire a terra, costruendo anche edifici e chiese a forma di nave. Parola quest'ultima che in inglese significa proprio navata e, scopriamo sul vocabolario, mozzo. Nave, neiv, un'unica parola che riconosce implicitamente la grandezza dell'ultimo di bordo. Un'appendice dedicata alla letteratura italiana del mare integra e completa questo racconto delle “genti d'acqua salata”, anche le più umili, quelle che hanno navigato e continuano a navigare in Mediterraneo.

Questa breve recensione è stata pubblicata, insieme a un più ampio articolo dedicato ai musei del mare della Romagna, sul Corriere Romagna del 5 novembre 2012 e può essere letto anche online

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