I venti del Mediterraneo
Incontro con Fabio Fiori autore di Anemos (Mursia).
Introduce Vasco Bardi, Circolo Velico Erix.
Sabato 8 settembre 2012,
ore 12.00 Piazza Garibaldi
ore 14.30 a bordo della goletta Lady Lauren
Lerici (SP)
Ogni
volta che issiamo una vela, entriamo a far parte di un mondo antico.
Rinnovando un rituale di comunione con il vento, entriamo nell’ánemos
del Mediterraneo.
I
venti sono testimoni della storia millenaria di civiltà e
culture che hanno attraversato il Mare Nostrum. Nei loro nomi
e nella loro origine sono racchiusi racconti e leggende che, da
sempre, hanno stimolato la letteratura e le arti. Se la Tramontana,
gelido vento del nord, e l'Ostro, torrida aria del sud, sembrano aver
cancellato l'originario significato delle parole, i loro fratelli,
Levante e Ponente, rivelano inequivocabilmente la loro provenienza.
Libeccio e Scirocco raccontano invece storie arabe, mentre Maestrale
ricorda la grandezza delle città maestre, Venezia e Roma.
Insieme compongono il più venerato fiore del marinaio.
Per i greci il vento era ánemos,
parola insieme potente, evocativa, inafferrabile, misteriosa e
spirituale.
Come
in un diario di bordo, in cui le date hanno lasciato il posto agli
otto petali della rosa dei venti, ho appuntato le mie esperienze
intrecciatesi con i miti e le storie, di ieri e di oggi. Brezze
leggere o raffiche violente mi hanno portato su alcune delle infinite
rotte mediterranee, tracciate dai figli di Eolo. O, più
semplicemente, è la lunga dichiarazione d’amore di un
anemofilo, che ha imparato ad ascoltare, annusare e respirare
i venti in diversi luoghi e stagioni, camminando lungo le rive o
navigando a vela.