Di seguito pubblico una parte dell'articolo uscito lunedì scorso, 24 agosto 2015, sul Corriere Romagna, dedicato al moscone o pattino, che dir si voglia.
In Romagna, quando ancora c'erano i bagnanti e non gli spiaggianti, come negli ultimi decenni, in riva c'erano migliaia di mosconi! Quando ancora l'acqua e non la sabbia era la principale attrattiva, in mare c'erano migliaia di mosconi!
Perché il moscone oltre che una sana remata, offre la possibilità di andare a pescare, di trovare intimità, pace, silenzio e soprattutto acque limpide e profonde. Il moscone è la barca ideale per imparare le principali arti marinaresche: remo, tuffo e nuoto. Qui che non ci sono isole e nemmeno scogli, il moscone è l'unica riva circondata dall'acqua, quella da cui staccarsi non camminando ma nuotando, quella in cui l'incontro con il mare è completo, avvolgente, profondo.
Il moscone è stato per un secolo non solo una semplice e bellissima barchetta balneare, ma una vera e propria icona. Nella prima metà del Novecento era un “mito d'oggi”, parafrasando Roland Barthes. Poi malauguratamente vennero i pedalò (anche se a dire il vero anche la storia di questo natante è molto antica!) e purtroppo negli ultimi anni, complice anche una assurda normativa che vieta l'ormeggio e il rimessaggio, entrambi sono quasi scomparsi. Come è quasi estinta la figura del mosconaio, che insieme al salvataggio e al bagnino, componeva la triade di combattenti balneari o più prosaicamente dei vitelloni.
Ma siamo fiduciosi che il moscone, come tutti i miti, non sia scomparso definitivamente, si è nascosto ai più. Solo pochi adepti ne mantengono viva la forma, la pratica, l'amore, addirittura la devozione. Perché questo rito non rimanga appannaggio di pochi, vediamo di raccontarne brevemente la storia, anche perché questo piccolo catamarano a remi è, al pari della bicicletta con cui condivide l'origine ottocentesca e la fortuna novecentesca, un mezzo ecologico e divertente, che permette una libertà marinaresca alla portata di tutti.
Innanzitutto va chiarita la diatriba linguistica italiana, che potrebbe sottenderne anche la paternità. Moscone o pattino? E' bene precisare che sono sinonimi e hanno una precisa geografia. Infatti al pari di brodetto e caciucco, entrambe zuppe di pesce, moscone è tipicamente adriatica, mentre pattino è ligure-tirrenica. Nei vocabolari, fino a prova contraria, la parola più antica è pattino, che appare per la prima volta nel 1891. E' Policarpo Petrocchi che la inserisce nel suo "Novo dizionario universale della lingua italiana", dove si legge: "PATTINO, s.m. T. mar. Due travi con un panchettino sopra che serve per andarci come in barchetta (P.)".
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