Il Centro, diretto da Sanja Roic con il coordinamento scientifico di Giovanna Scianatico, oltre a un'intensa attività di ricerca sull'odeporica adriatica con il contributo di studiosi di entrambe le sponde, ha realizzato una ricchissima biblioteca digitale con molti testi in formato elettronico disponibili gratuitamente.
Il testo di Fabio Fiori intitolato
Anemos: i venti del Mediterraneo è, a detta dell’autore, un
originale e innovativo «almanacco eolico, un diario di bordo,
compilato pazientemente negli anni, in cui le date hanno lasciato il
posto agli otto petali della rosa dei venti, con qualche altra
necessaria anemografia storica, geografica, letteraria e pittorica».
Fiori, ricercatore e insegnante, appassionato di mare, vela e nuoto,
compie un singolare viaggio affascinante e poetico tra miti e storie,
di ieri e di oggi, che hanno per oggetto i venti del Mar
Mediterraneo. Consapevole dell’originalità del suo lavoro, attinge
a piene mani da una tradizione che ha a che fare con manuali di
navigazione, carte nautiche e antiche ‘rose dei venti’.
All’inizio dell’opera, Fiori definisce il termine anemofilia,
sostenendo che gli anemofili, coloro che amano il vento, ricevono da
esso vitalità, sicurezza, slancio e buon umore. In più, sostiene
che i venti hanno direzione, intensità, temporalità e che
possiedono, da una parte, qualità oggettive, legate a meteorologia e
geografia dei luoghi e, dall’altra, qualità soggettive, memorie di
esperienze individuali e collettive. Nella plurimillenaria storia del
Mediterraneo sono «protagonisti principali o secondari, mai casuali,
di una suggestiva mitologia e di un’ampia letteratura»: da qui la
necessità anche del termine anemografia. Nella mitologia greca vi è
Eolo, che è il custode dei venti per volere di Zeus e che decide se
arrestarli o eccitarli: è lui che offre una scorta a Odisseo,
fornendogli tutti i venti ululanti. Dal punto di vista etimologico,
vento deriva dal latino věntum, termine ampiamente diffuso nelle
lingue indoeuropee. E sono tanti gli autori, poeti e scienziati,
storici o filosofi, che hanno provato e dare una definizione alla
parola vento. «Il padre filosofico del vento», o per essere più
precisi, dell’aria, è Anassimene di Mileto. L’aria è un
principio vitale, secondo Anassimene, e da essa deriverebbero, per
rarefazione e condensazione, gli altri tre elementi costitutivi del
cosmo: acqua, terra, fuoco.
…
Al termine della lettura del testo di
Fiori, ci si accorge di aver imparato molto: il volume offre una
meticolosa ricostruzione di un ‘viaggio letterario’ affascinante,
che ha come protagonisti principali i venti del Mar Mediterraneo e
che affronta, con una prospettiva singolare, un tema fondamentale
della letteratura adriatica odeporica, quello del rapporto tra l’uomo
e il mare.