Domani, 21 giugno 2016, alle 14 su Wikiradio, la libera enciclopedia di Radio 3, la vita e le avventure di Bernard Moitessier, un racconto che parte proprio dalla data. Il 21 giugno 1969 Moitessier arrivò a Thaiti dopo 303 giorni di navigazione in solitario intorno al mondo. Una "lunga rotta" che divenne un libro culto per tutti coloro che innanzitutto guardano ancora il mare come uno spazio di libertà.
Dal 2010, racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano.
Depuis 2010, des recits d'îles, de vents, de voiles, de natation et d'aviron, ainsi que quelques idées de notre mer quotidienne.
Fabio Fiori
lunedì 20 giugno 2016
giovedì 16 giugno 2016
Bernard Moitessier, un racconto radiofonico
Un mito della vela, un inguaribile sognatore, un poeta del mare
Raccontato da Fabio Fiori
WIKIRADIO
- Rai Radio 3
Martedì 21 giugno 2016 -
ore 14:00 - 14:30
Radio FM - Online -
Digitale Terrestre
Podcast Rai Radio 3 –
WIKIRADIO
Il 21 giugno 1969 Bernard
Moitessier arriva a Tahiti, dopo 303 giorni di navigazione in
solitario senza scalo, in cui percorse 37.000 miglia cioè quasi
70.000 chilometri, doppiando due volte i capi di Buona Speranza e
Leeuwin e una volta il mitico Horn.
A partire da questa data
storica, non solo per la vela ma, più in generale, per l'avventura
dell'uomo, si snoderà il racconto radiofonico di Fabio Fiori
dedicato alla vita, alle navigazioni e ai libri di Bernard
Moitessier, un mito della vela.
Il francese era partito
il 22 agosto del 1968 da Plymouth nel sud dell'Inghilterra, per
partecipare alla prima regata in solitario intorno al mondo, la
Golden Globe Race, organizzata dal quotidiano britannico Sunday
Times. Alla partenza della regata si presentarono in nove, tra cui
l'inglese Robin Knox-Johnston, che alla fine fu il vincitore e
l'unico a completare la circumnavigazione del Globo in 313 giorni. Ma
altrettanto o forse ancor più eclatante fu la notizia dell'abbandono
di Bernard Moitessier che il 1 marzo 1969, quando stava risalendo
l'Oceano Atlantico in testa alla regata con un grande vantaggio,
rinunciò alla vittoria, alla fama e ai premi. Rimise la prua verso
il Pacifico per approdare infine a Thaiti. Una scelta esistenziale
dolorosa ma necessaria che riassunse nel messaggio lanciato con la
fionda sul ponte di una nave che incrociò: “Continuo senza scalo
verso le isole del Pacifico perché in mare sono felice e forse anche
per salvarmi l'anima”.
Quella di Moitessier è
una storia appassionante che si avvia nel 1925 in Indocina, dove
nasce e dove fa le prime esperienze di navigazione, partendo dal suo
amato villaggio posto “tra il mare e la foresta”. Ed è da quel
villaggio che parte con la sua prima giunca alla scoperta degli
oceani.
Una “lunga rotta” che
prosegue anche dopo la sua morte nel 1994, grazie ai suoi libri e
alle sue idee che continuano ad essere attualissime. Una “lunga
rotta” che Fabio Fiori ripercorre sulle onde della radio, per
restituire tutto il fascino di un uomo che è diventato un guru della
vela, uno yogi degli oceani.
Etichette:
bernard moitessier,
navigazione,
vela
lunedì 30 maggio 2016
Vado in riva al mare, ho voglia di sognare
Si è concluso ieri sera il Bellaria Film Festival #34, con la premiazione dei vincitori. Anche quest'anno un'edizione ricchissima, sia per la qualità dei lavori cinematografici in gara che per i tanti avvenimenti collaterali, tra cui la seconda edizione di "Camera con vista. Panorama del Radiodoc italiano".
"NICOLA COSTANTINO. LA ARTEFACTA" di Natalie Cristiani ha vinto il Premio Casa Rossa Art Doc.
"IL SOLENGO" di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, "MIA MADRE FA L'ATTRICE" di Mario Balsamo hanno vinto ex aequo il Premio Italia Doc.
Di questi e degli altri premiati potete leggere sulla pagina Facebook del BFF #34.
Inaspettata è stata l'introduzione sonora a questa serata conclusiva.
Buio in sala e rumori d'onde, con la voce di una piccola bambina che canta una filastrocca dedicata al mare. E' un estratto di "Il nostro mare quotidiano", l'audio narrazione che ho fatto qualche anno fa con Marco Fagotti.
Un ascolto emozionante che per me è stato un premio, di cui ringrazio il Bellaria Film Festival.
"NICOLA COSTANTINO. LA ARTEFACTA" di Natalie Cristiani ha vinto il Premio Casa Rossa Art Doc.
"IL SOLENGO" di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, "MIA MADRE FA L'ATTRICE" di Mario Balsamo hanno vinto ex aequo il Premio Italia Doc.
Di questi e degli altri premiati potete leggere sulla pagina Facebook del BFF #34.
Inaspettata è stata l'introduzione sonora a questa serata conclusiva.
Buio in sala e rumori d'onde, con la voce di una piccola bambina che canta una filastrocca dedicata al mare. E' un estratto di "Il nostro mare quotidiano", l'audio narrazione che ho fatto qualche anno fa con Marco Fagotti.
Un ascolto emozionante che per me è stato un premio, di cui ringrazio il Bellaria Film Festival.
Etichette:
bellaria film festival,
il nostro mare quotidiano,
radiodoc
giovedì 19 maggio 2016
Il nostro mare quotidiano
Questa settimana Tre Soldi, lo spazio dedicato agli audiodocumentari di Radio Tre, mette in onda il nuovo lavoro di Marcello Anselmo, Notturni. E' un viaggio sonoro, musicale e poetico, "nel mondo originario della notte, l’assenza di luce, quel mondo biologico abituato alla luce filtrata da dove l’umano viene escluso, e vi entra soltanto grazie alla temerarietà, alla caparbietà, alla tecnica". Un percorso anche acqueo, incentrato sul binomio "mare-notte". E cosa meglio del mare in amore riesce a rinnovare l'incanto della notte? Antiche leggende, come quelle raccolte alla fine dell'Ottocento da Maria Savi-Lopez, s'intrecciano con il nostro vissuto, per proseguire un'unica lunghissima rotta. Ritroverete anche queste storie in Notturni di Marcello Anselmo, scaricabili anche in podcast.
"Nelle notti di novilunio, con il mare in amore, la mia piccola barca è una stella cadente. Lascia a poppa una traccia fosforescente; effimera sull'acqua, indelebile nei ricordi"
Thalassa. Le acque del Mediterraneo
Ps
Nella foto che accompagna il post ci sono le "due Lune" di Vieste, il faro a sinistra e Selene a destra, in una notte d'inverno.
domenica 8 maggio 2016
Il nostro mare quotidiano

In questi giorni sto rileggendo con grande piacere i libri di Bernard Moitessier, un maestro per me, come per tutti quelli che vanno per mare innanzitutto per ascoltare "l'acqua scivolare lungo lo scafo", per ascoltare la musica del mare. Anche semplicemente nei mari di casa, al di qua delle Colonne d'Ercole. Con Moitessier da ragazzo ho sognato gli oceani, come infiniti spazi d'avventura, poi con gli anni ho capito che anche il nostro mare quotidiano riserva altrettante infinite emozioni. "Uno degli aspetti meravigliosi della vela d'altura è che ti dà il tempo di portare lo sguardo lontano", scrive Moitessier nella sua appassionante autobiografia, "Tamata e l'Alleanza". Oggi posso dire che anche la vela costiera, il velabondaggio mediterraneo, ti permette di guardare lontano, a patto che si sia disposti proprio ad ascoltare la musica del mare e ad aprire tutti i nostri sensi, per cercare solo l'incanto dell'onda e del vento. Di Moitessier tutti ricordano le sue barche più celebri, le due Marie-Therese, Joshua e Tamata, con le quali ha navigato su tutti gli oceani del mondo. Ma altrettanto importanti sono state le fragili piroghe con cui ha veleggiato da bambino che, al pari delle nostre derive, gli hanno permesso d'innamorarsi del mare. "Grandi bordi nel vento del largo in compagnia dei pescatori miei maestri che affrontano i draghi del mare e del cielo a mani nude". Gli stessi draghi abitano il nostro mare quotidiano e noi continuiamo ad affrontarli a mani nude, stringendo con la destra la scotta e con la sinistra il timone.
Ps
Sto rileggendo i libri di Moitessier per preparare un racconto originale sulla sue avventure e sulle sue idee, che hanno influenzato profondamente due generazioni di marinai, di quella particolare risma che lo stesso Moitessier ha definito vagabondi o velabondi, per usare un termine che mi è caro.
Iscriviti a:
Post (Atom)