Dal 2010, racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano. Depuis 2010, des recits d'îles, de vents, de voiles, de natation et d'aviron, ainsi que quelques idées de notre mer quotidienne. Fabio Fiori

martedì 18 febbraio 2025


 Uomini e lupi, una nuova storia antica

Negli ultimi tempi non c’è paese dagli Appennini ai Balcani, passando per le Alpi, in cui non si segnali la presenza o il ritorno dei lupi. C’è chi lo vive come una grazia chi come una disgrazia. I lupi sono tornati! nei boschi e nelle campagne, nei monti e nelle pianure, nelle cronache e nelle fantasie. Qualcuno evoca la bontà della Lupa capitolina che allattò Romolo e Reno, altri la ferocia del Psoglav, leggendaria creatura balcanica con testa di lupo e corpo di uomo. Quello del lupo è un ritorno osteggiato o festeggiato, benvoluto o malvoluto, comunque di stringente attualità. Non solo nelle cronache locali ma anche nelle norme giuridiche, visto che è di qualche settimana fa la decisione del Comitato Permanente della Convenzione di Berna per ridurre la protezione del Canis lupus da “specie di fauna strettamente protetta” a “specie di fauna protetta”. Una decisione che, secondo le associazioni ambientaliste e animaliste, di fatto renderà più facile tornare a uccidere i lupi, mentre secondo quelle contadine e pastorali, permetterà di tornare a difendersi dai lupi o a gestirli, per utilizzare parola più ecologicamente corretta. Perché purtroppo esiste anche un pericoloso ecologicamente corretto e non solo un politicamente corretto e un artisticamente corretto, da cui ci ha recentemente messo in guardia Mauro Covacich. 

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