Da oggi è edicola il nuovo numero di BOLINA con il mio racconto di un velabondaggio tra due mari, il Ligure e il Tosco, a bordo di una barca straordinaria: il BAT, che compie 130 anni.
Il velabondo per una volta s'imbarca non su una barca da “spelacchiati”, ma sul più piccolo e glorioso yacht italiano: BAT, classe 1889. Una barca straordinaria, non solo per l'età e la fama acquisita, per la signorilità e le regate vinte, per l'essere stata amatissima da Carlo Sciarrelli, ma oggi direi soprattutto perché sovverte il dogma imperante del gigantismo nautico. Infatti la prima cosa che sorprende salendo a bordo è la sua stabilità, paragonabile a quella di una barca lunga non cinque metri e venti, ma almeno il doppio. Un'impressione confermata poi miglio dopo miglio, giorno dopo giorno, notte dopo notte. Perché con BAT non solo si può fare una regata di circolo, ma anche un lunghissimo periplo d'Italia, da Sanremo a Trieste, ....