Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

mercoledì 16 gennaio 2019

Sguardi adriatici

Con questo scritto ho avviato una collaborazione con l'Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, che è da anni uno dei media più attenti e informati sulle vicende politiche, sociali e culturali dell'Est europeo. Quell'oriente verso sui mettiamo la prua noi marinai adriatici.

#1 Ancona
Gelida giornata d'inverno. Un Maestrale teso spinge in cielo nembi siderali, in mare frangenti tumultuosi. Nuvole e onde corrono nella stessa direzione, veleggiano verso sudest. Oggi, l'Adriatico visto da qui, dal Parco del Cardeto di Ancona, è un meraviglioso stretto, una breve via d'acqua tra l'Appenninia e la Balcania, tra l'occidente italico e l'oriente slavo. Qui, nelle giornate limpide, si può navigare a vista da una costa all'altra. Poche miglia a sud, il plumbeo profilo del Monte Conero, il Kòmaros dei fondatori greci della città, ha ancora la solennità che avevano i promontori per gli antichi marinai. Sessanta miglia a est, il Velebit è una linea dorata che invita ad alzare le vele per attraversare il mare. Posso solo immaginare la sua vetta innevata, l'odore dell'inverno che restituisce alla montagna e al mare la loro sacralità.
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