Il velabondo pratica una antica forma di viaggio, navigando sulle rotte costiere di Ulisse, Diomede, Giasone e tanti altri mitici marinai. Come loro dorme in spiaggia, all'addiaccio o in tenda, sempre di fianco alla barca. La nostra è una forma di minimalismo velico che offre grandi emozioni, geografiche e storiche, ma soprattutto sensoriali. Solo con una deriva le sensazioni della vela sono pure, scevre da odori e tentazioni di nafta, solo dormendo in riva la relazione con il buio e i crepuscoli, con il murmure e i silenzi, sono sinestetiche. Sappiamo per esperienza che tutto ciò costa fatica, quella del remo quando i venti languono, quella della pioggia quando i cieli oscurano.
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(l'immagine di questo post è tratta da A Thousand Miles in the Rob Roy Canoe, pubblicato nel 1866, di John MacGregor, un pioniere del campeggio nautico)