Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

martedì 9 giugno 2015

Biblioteca di mare e di costa

Leonardo GuzzoLe radici del mare, pp. 204, € 18, Italic Pequod, Ancona 2015
Anche in Italia abbiamo autori che si sono cimentati nei racconti di mare, un genere doppiamente difficile. Perché alla difficoltà del racconto, che in poche pagine deve insieme rapire il lettore e soddisfarne le curiosità, s’aggiunge quella dell’ambientazione. Il mare infatti è sicuramente meno conosciuto, sia da chi scrive che da chi legge, e ha un suo vocabolario, ricco e indispensabile alla narrazione e alla fascinazione. Anche rimanendo dentro le Colonne d’Ercole il mare bisogna averlo navigato per riuscire a raccontarlo, così come ci insegnano Giovanni Comisso e Raffaello Brignetti, prendendo due esempi delle opposte sponde italiane. È perciò sicuramente ardito e degno d’attenzione il lavoro di Leonardo Guzzo, che ha un titolo molto evocativo: Le radici del mare. Si tratta di dodici racconti, per geografie, tempi e modi molto diversi, accomunati però dal mare che “è lo stesso ovunque (…) e resta sempre uguale a se stesso, miracolosamente ringiovanito dalla grazia di ogni nuovo sole”, riprendendo le parole che danno avvio a Un altro mare. In questo racconto, come nell’omonimo romanzo di Caludio Magris, si narrano le vicende di un uomo che ha attraversato l’oceano o che forse lo ha solo fantasticato. Anche altri racconti mescolano realtà e finzione, in un gioco di specchi che rimanda innanzitutto ai tanti significati metaforici del mare. Un mare in cui spesso, anche in letteratura, si rischia di perdersi inseguendo fate morgane seducenti ma impossibili da raggiungere. La nave viene allora travolta dalla burrasca e va in mille pezzi. Ciò che rimane sono frammenti, che presi singolarmente sono seducenti, ma che non permettono la conclusione del viaggio. I frammenti di Guzzo sono microstorie di pescatori di mostri marini, di ragazzi che accendono fuochi sulla spiaggia, di vogatori in catene, di faristi che hanno scelto “sperdute lontananze”, di attori dimenticati che hanno fatto del mare il loro “passatempo preferito”. Genti distanti miglia o secoli, dannate o redente, vissute o sognate, i cui volti e le cui voci naufragano.

Pubblicata L'Indice dei Libri del Mese, maggio 2015.