Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

mercoledì 26 febbraio 2014

Anemofilia

Vi propongo una pagina del mio "Anemos", in cui racconto cos'è l'anemofilia o più semplicemente cosa significa per me amare il vento.

L'anemofilia, da non confondersi con quella utilizzata dai botanici per indicare tutte quelle piante il cui polline è trasportato dal vento, ha un preciso significato psicosomatico. Se, infatti, per tantissimi meteoropatici il vento è il più pericoloso degli agenti patogeni, scatenante ansia, depressione, insonnia, irascibilità o apatia, esistono altre persone a cui il vento provoca effetti opposti.
Gli anemofili hanno bisogno del vento, ne ricevono vitalità, sicurezza, serenità, slancio e buon umore. Hanno anche loro particolari preferenze, c’è chi cerca gelidi venti settentrionali, chi caldi meridionali, altri vorrebbero sempre tiepidi soffi occidentali o, al contrario, umide arie orientali. Questa passione li porta a diventare marinai, o almeno ad abbandonare le città per trasferirsi sulla costa o in altri luoghi ventosi. L’anemofilia diventa poi negli anni una particolare forma di sensibilità, coinvolgendo in maniera sinergica i cinque sensi. Per gli anemofili il vento non ha solo un suono ed effetti tattili, ma un odore, addirittura un colore e un sapore. Tra chi naviga l’anemofilia è comune,  spesso vissuta in maniera consapevole. Non altrettanto accade tra chi vive a terra che, magari inconsciamente, soffre proprio di una cronica mancanza di vento. Per gli anemofili, solo il vento alimenta il pneuma, l’indispensabile soffio vitale.
L’anemone è il loro fiore preferito; alcuni salgono in montagna, altri scendono in mare, per ammirarne le infinite sfumature di colori o il sinuoso ondeggiare. Quello di terra è delicato e precoce; i petali vengono velocemente dispersi dai venti freddi settentrionali. Secondo il mito, Anemone era una ninfa alla corte di Clori, di cui s’innamorarono Zefiro e Borea. La dea gelosa si risentì, trasformandola in fiore, rovinato dal freddo Borea, introvabile per il tiepido Zefiro.
Una la ninfa,  cento le incarnazioni  di diverso colore; io preferisco il blu dell’Anemone appennina.
Alcune anemoni raccolgono dalla terra, dall’acqua, dal sole e soprattutto dal vento, virtù preziose. Con foglie e fiori essiccati si ottengono infusi curativi, forse capaci di lenire anche i dolori dell’anemopenia. Se i Magi raccomandavano a tutti di raccogliere il primo anemone dell’anno per conservarlo al collo come amuleto per scongiurare la febbre e il malocchio, gli anemofili dovrebbero tenerlo per ingraziarsi venti favorevoli.




mercoledì 5 febbraio 2014

Anemofilia

Presentato nel settembre scorso al Festival del Cinema di Venezia, è in uscita anche in Italia “Si alza il vento”, il nuovo film di Hayao Miyazaki, regista giapponese e inguaribile anemofilo, come dichiara lui stesso nella lunga e interessante intervista apparsa domenica scorsa su La Repubblica, a firma di Mario Serellini (La Repubblica 28/02/2014).

Buon vento, Maestro!

Il vento è linfa vitale nel cinema di Hayao Miyazaki: spinge in volo castelli, solleva ali in cielo, alita nuvole, pettina l’erba alta dei prati. È un monito di poesia, che dal "Cimetière marin" di Paul Valéry soffia ora nel suo nuovo film, "Si alza il vento". Il cineasta ripete a memoria, in un colorito nippo-francese, i primi versi della poesia: «Le vent se lève!...Il faut tenter de vivre!». Bisogna tentare di vivere, quando si alza il vento.


L'intervista è disponibile online
http://download.repubblica.it/pdf/domenica/2014/02022014.pdf

Il trailer è visibile online, con i sottotitoli in italiano,
http://www.youtube.com/watch?v=KjLpaouStDY