Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

mercoledì 16 marzo 2011

Notizie






Mare di carta in collaborazione con
l'Associazione Culturale Olivolo
la Lega Navale di Venezia
l'Associazione Mitico Arpege
e con il partenariato della Municipalità di Venezia, Murano e Burano

ha il piacere di invitarvi giovedì 24 marzo alle ore 18.00
presso la Sala della Municipalità di san Lorenzo , Castello 5056

alla conferenza
Dalla storia della Nautica
alla cultura della vela in Adriatico


Relatori saranno gli autori dei libri seguenti:
L’equipaggio invisibile, Robert Clark e la nascita della vela modernadi Andrea Cappai, Nutrimenti
Barcolana Classic '10, Vele d'epoca in Adriatico
di Riccardo Pergolis e Piero Tassinari, Lint Editoriale
Il segno dell’onda
di Piero Tassinari, Comunicarte
Moderatore sarà Guglielmo Danelon

domenica 13 marzo 2011

Notizie


Caro Andrea (candidato sindaco di Rimini),
ho appreso con piacere tramite i quotidiani locali del tuo incontro con la marineria riminese. Con sincerità devo però dirti che avrebbe dovuto essere un'iniziativa pubblica, anche in relazione alla centralità che tu stesso riconosci al rapporto (teoricamente imprescindibile) tra Rimini e il mare.
Senza dilungarmi in quest'occasione in inutili recriminazioni per la quasi assoluta assenza della politica del nostro governo riminese su questo tema, se non in maniera puntuale su particolari necessità, spesso più di immagine o tornaconto privato che di progettualità, mi permetto invece di avviare con te e con gli altri candidati sindaci, e più in generale con tutti quelli che il mare lo vivono quotidianamente, per lavoro o per piacere, una concreta discussione pubblica su questo (mancato) rapporto. Provo quindi a declinare in maniera molto sintetica le mie idee sulla gratuità del mare, che tratto nel blog http://maregratis.blogspot.com/ e di cui ho discusso pubblicamente in diverse occasioni in giro per l'Italia e a Rimini, su invito del Laboratorio PAZ, del Circolo Velico Riminese, di alcune scuole, del Festival Assalti al Cuore, della Biblioteca Gambalunga, ecc..
Se, come credo e argomento, il mare è un bene comune, anzi il primo bene comune ambientale di una città costiera, allora le rive vanno liberate e rese accessibili, il lavoro difeso e sostenuto (a cominciare dagli interessi dei lavoratori per un partito di sinistra), le pratiche sportive e culturali promosse e finanziate. In breve e per punti.
Accesso al mare:
- aprire a tutti i cancelli della nuova darsena;
- consentire il passaggio pedonale lungo tutta la banchina portuale (oggi precluso presso la sede del Club Nautico e del Consorzio Linea Azzurra);
- pedonalizzare il lungomare e abbattere inutili e obsolete barriere visive;
- completare il collegamento pedonale (fino al Ponte di Tiberio) lungo il lato destro del portocanale e renderlo decente;
- eliminare o almeno limitare gli eventi “pubblicitari” su piazzale Boscovich e spiaggia libera limitrofa;
- tutelare le pochissime spiagge libere (al di sotto anche di quanto stabilito dalle normative regionali);
- prevedere un piano finanziario pluriennale per l'acquisizione di spiagge private, da rendere libere (attenzione! questo anche in chiave turistico economica).
Lavoro in mare:
- chiedere alle imprese il rispetto dei diritti dei lavoratori, di tutti i lavoratori! (ricordando che Rimini non avrebbe quel meraviglioso luogo che è il Mercato Coperto del pesce, e relativi piaceri sensoriali, senza il faticoso lavoro dei concittadini lampedusani e magrebini);
- accelerare l'iter amministrativo per il riordino dell'area portuale;
- sostenere i pescatori nelle loro battaglie per la tutela degli ambienti costieri a livello locale, nazionale, comunitario (qualità delle acque, lavori di ripascimento, regolamenti sulla pesca, ecc.);
- incentivare la formazione professionale dei mestieri del mare;
- sostenere le nuove imprese artigianali.
Vivere il mare:
- riattivare o avviare progetti scolastici dedicati alla vela, al nuoto, al remo;
- sostenere i circoli velici e sportivi legati al mare;
- incrementare il numero di scali di alaggio e varo per le piccole barche;
- rianimare e aggiornare manifestazioni veliche di respiro nazionale e internazionale (come la Rimini-Corfù-Rimini) e prendere le distanze da inutili e deleterie manifestazioni di voyeurismo nautico (il “caso Lolli” dovrebbe aver insegnato qualcosa anche da un punto di vista etico-culturale?) o vip-sportive;
- sostenere le iniziative culturali legate al mare (associazione vele al terzo, collezioni museali e librarie, incontri e spettacoli, ecc.).
Sottolineo che alcune di queste proposte non richiederebbero nessun investimento economico, ma progettualità, sinergie, determinazione.
Un'ultima idea, penso anche di grande effetto mediatico, sarebbe quella di istituire primi in Europa le “domeniche blu”, con divieto di navigazione privata a motore nelle acque costiere (almeno entro 1 miglio dalla costa, lasciando ovviamente canali di accesso ai porti).
Credo che discutendo su punti specifici e dando corso a qualcuno di questi, o di altri, Rimini potrebbe “riconquistare il mare” o comunque permettere ai nostri figli e ai nostri ospiti di conoscerlo e viverlo quotidianamente. Convinti che la riscoperta del mare parta dalle acque che bagnano la nostra città.