Dal 2010, racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano. Depuis 2010, des recits d'îles, de vents, de voiles, de natation et d'aviron, ainsi que quelques idées de notre mer quotidienne. Fabio Fiori

mercoledì 16 gennaio 2019

Sguardi adriatici

Con questo scritto ho avviato una collaborazione con l'Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, che è da anni uno dei media più attenti e informati sulle vicende politiche, sociali e culturali dell'Est europeo. Quell'oriente verso sui mettiamo la prua noi marinai adriatici.

#1 Ancona
Gelida giornata d'inverno. Un Maestrale teso spinge in cielo nembi siderali, in mare frangenti tumultuosi. Nuvole e onde corrono nella stessa direzione, veleggiano verso sudest. Oggi, l'Adriatico visto da qui, dal Parco del Cardeto di Ancona, è un meraviglioso stretto, una breve via d'acqua tra l'Appenninia e la Balcania, tra l'occidente italico e l'oriente slavo. Qui, nelle giornate limpide, si può navigare a vista da una costa all'altra. Poche miglia a sud, il plumbeo profilo del Monte Conero, il Kòmaros dei fondatori greci della città, ha ancora la solennità che avevano i promontori per gli antichi marinai. Sessanta miglia a est, il Velebit è una linea dorata che invita ad alzare le vele per attraversare il mare. Posso solo immaginare la sua vetta innevata, l'odore dell'inverno che restituisce alla montagna e al mare la loro sacralità.
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