Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

venerdì 2 ottobre 2015

Biblioteca di mare e di costa

Ci sono libri che, come le barche, non temono il tempo che passa. Anzi! sembrano acquistare sempre maggior fascino, anno dopo anno, lustro dopo lustro. Così è per "I canti del mare nella tradizione popolare italiana", pubblicato da Mursia nel 1980. Un volume ricchissimo di testi di canzoni, attentamente commentate dai due autori A.Virgilio Savona e Michele L. Straniero, etnomusicologi che nell'introduzione evidenziano subito come "il mare è l'elemento mitico nel quale con più evidenza si raccoglie la metafora della nostra memoria collettiva". Una raccolta divisa per regioni, che non poteva che cominciare con la Liguria e il Veneto; un doveroso omaggio alle due più illustri Repubbliche Marinare. E proprio dalla tradizione ligure trascrivo questo breve, straordinario, scioglilingua marinaro che tutti noi dovremmo recitare quando passeggiamo sui moli: "Ao moeo noeo / gh'è noeue na-e noeue, / a ciù noeua de noeue na-e noeue / a n'oeu annà" (Al molo nuovo / ci sono nove navi nuove, / la più nuova delle nove navi nuove / non vuole andare).