Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

mercoledì 14 gennaio 2015

Storie di mosconi e pattini

Come ben sa chi mi conosce, sono da sempre innamorato del moscone!
Sarà forse perché è stata la mia prima barca? o perché continua a sembrarmi una fantastica micro-isola? o più semplicemente perché d'estate rimane il modo più semplice per scappare dalle rumorose spiagge sovraffolate e ritrovare silenziose acque solitarie. Concedendosi ovviamente anche indimenticabili tuffi.
Comunque sia questo piccolo catamarano a remi è, al pari della bicicletta con cui condivide l'origine ottocentesca e la fortuna novecentesca, un mezzo ecologico e divertente, che permette una libertà marinaresca alla portata di tutti. In questi giorni ho riordinato qualche appunto raccolto negli anni, stimolato da uno Simone Nudi, un giovane amico livornese iscritto a Disegno Industriale all'Università di Firenze, che mi ha chiesto qualche informazione. Provo a riassumerle di seguito, nella speranza magari di raccoglierne altre.
La storia del moscone o pattino che dir si voglia non è ancora stata scritta, come testimoniano anche le poche righe dedicate a questa barca tanto diffusa, soprattutto in passato, sia da Wikipedia che dalla Enciclopedia Treccani. Mentre numerose sono foto e cartoline che ne documentano la diffusione già dalla fine dell'Ottocento su tante spiagge italiane, rarissime sono le "attenzioni" letterarie. Nei vocabolari la parola pattino appare per la prima volta nel 1891. E' Policarpo Petrocchi che la inserisce nel suo "Novo dizionario universale della lingua italiana", dove si legge: "PATTINO, s.m. T. mar. Due travi con un panchettino sopra che serve per andarci come in barchetta (P.)". Sarà invece lo scrittore Alfredo Panzini, che trascorreva le vacanze a Bellaria, a sdoganare il termine adriatico moscone nel suo "Dizionario moderno", nella edizione del 1923, definendolo "galleggiante da spiaggia". Più articolata la descrizione data nell'edizione del 1950: "Moscone: Chiamano così sul litorale adriatico una specie di piccola imbarcazione per diporto, da spiaggia e per bagno. E' formato di due galleggianti su cui poggiano uno o due sedili". Definizione che si completa con una domanda e relativa risposta: "Perché mosconi? Per analogia di aspetto, come ditteri, mosche chiare sull'azzurro del mare".
Per il momento mi fermo qua, ma scriverò ancora, di forme e dimensioni, di personaggi ed episodi, di emozioni e avventure,confidando di ricevere foto e informazioni da altri appassionati lungo le spiagge italiane.

2 commenti:

  1. Buongiorno, sto facendo una piccola ricerca sull'argomento. Mi risulta che i pattini fossero assai diffusi sin dalla metà del 1800 sulle spiagge europee sia mediterranee sia atlantiche ma che allora non fossero propulsi a remi bensì con una pagaia a doppia pala, tipo quelle dei kayak, e fossero monoposto. Le risulta anche a lei e nel caso sa dirmi quando remi e scalmi sostituirono la pagaia? Grazie, Lorenzo, e-mail: molinari.studio@tiscali.it molinari.studio@tiscali.it

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